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Quando l'abito fa il monaco

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  Stadtcasino di Basilea: il restauro che si sente ma non si vede visitato il 24 marzo 2024. È possibile restaurare un edificio storico per renderlo contemporaneo, senza disperderne l’identità? Una sfida complessa, che presenta il rischio di compromettere irrimediabilmente l’anima di una struttura, al quale è scampato lo Stadtcasino di Basilea, esempio sublime di rinnovamento nella tradizione. Scopriamo insieme perché. La storica e centralissima sala da concerti di Basilea, costruita nel 1876, ha contribuito a promuovere e ad alimentare la vita culturale della vivace cittadina svizzera, già apprezzata dagli appassionati di arte contemporanea per il festival ArtBasel, che si tiene ogni anno a giugno. Nel corso degli anni lo Stadtcasino ha subìto diversi cambiamenti architettonici, ma dopo molti anni di attività anche le signore più raffinate hanno bisogno di un lifting, così dal 2016 al 2020 la sala da concerti ha subito un ampliamento e restauro delle parti storiche. ...

La volubilità di una scultura vivente

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  Il Museo Guggenheim di Bilbao visitato il 31 luglio 2024. L’architettura può rivitalizzare la cultura di una città e rilanciarla dal punto di vista economico? La domanda è complessa, ma per capire quale contributo possa dare a un centro urbano una struttura o uno stile architettonico possiamo interrogare l’iconico museo Guggenheim di Bilbao, inaugurato nel 1997 su progetto dell’architetto canadese-statunitense Frank Owen Gehry, anche allo scopo rilanciare il turismo e invertire la tendenza al lungo periodo di crisi industriale che la capitale economica dei Paesi Baschi fronteggiava dagli Anni 80. La costruzione del museo segna l’inizio di una radicale trasformazione della città, che gradualmente converte la sua silhouette industriale in una vocazione turistica e commerciale. Uno dei luoghi più simbolici di questo passaggio sono le rive del fiume Nervión - un tempo adibite a cantieri navali - dove sulle aree liberate trova posto il museo Guggenheim, adagiato sulle rive del fiu...

Il futuro può stare in un museo?

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  Il Museo del Futuro di Dubai visitato il 31 marzo 2024. Avete mai desiderato di esplorare l’universo per ammirare i frammenti d’infinito che galleggiano trai i corpi celesti? Per alcuni milionari viaggiare nello spazio è un'emozione già possibile, ma per la maggioranza degli abitanti del pianeta è e rimarrà un sogno, un'utopia.  Al Museo del Futuro di Dubai, tuttavia, potreste rendere più verosimile quel sogno.  Inaugurato il 22 febbraio 2022 dalla Dubai Future Foundations, il museo è stato realizzato per interpretare il futuro della società emiratina nei prossimi decenni. L’architettura futuristica del museo richiama la Los Angeles di  Blade Runner, andando però molto oltre, tanto che i suoi progettisti hanno voluto realizzare un vero e proprio museo vivente. Qui l’utilizzo di design high-tech e l’ardimento ingegneristico si spingono all’estremo per dare forma a una tra le più iconiche architetture del Mondo. Situato lungo la principale arteria stradale di Duba...

"Deserto delle mie brame, chi è la più bella del reame?"

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  Maraya Hall ad Alula (Arabia Saudita) visitato il 4 gennaio 2025. Sulle orme leggendarie di Lawrence d’Arabia, percorrendo una strada soleggiata immersa in un panorama costeggiato da stratificazioni rocciose in pietra arenaria color ocra e altipiani scuri di roccia basaltica che suggeriscono un paesaggio lunare, ci fermiamo per una sosta di fronte ad un’iconica struttura interamente rivestita di specchi, chiamata Maraya, che in arabo significa appunto specchio. Si tratta di una grande sala polivalente la cui forma cubica suggerisce, col dovuto rispetto, la Ka’ba, antica costruzione di forma cubica collocata al centro del sacro recinto della moschea della Mecca, luogo più sacro dell’Islam. I valori simbolici dell’architettura richiamano così quelli della cultura locale mostrando come la nostra identità sia legata naturalmente ai luoghi in cui viviamo ma che, allo stesso tempo, si possa modificare con la trasformazione degli stessi. In che modo allora un’architettura può influe...

Armonie sull'acqua di Herzog & de Meuron

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  Sala da concerti di Amburgo visitata il 15 agosto 2022. Come un transatlantico ormeggiato in un cantiere navale, incontriamo l’ Elbphilharmonie,  “Filarmonica dell’Elba” nota tra le sale da concerti acusticamente più avanzata a livello mondiale e costruita dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron. L'involucro che si proietta sul fiume Elba è formato da un volume così imponente da riflettere, in un gioco di vetri piani e convessi, le luci dell’acqua e della città. La copertura dell’edificio pare il profilo di un fiume increspato dalla teoria di quattro onde che, come flutti d’acqua, scandiscono il ritmo della facciata occupata per 2/3 da pannelli in vetro piano e ondulato, mentre al piano di calpestio si trova una solida base in mattoni faccia a vista che testimonia il ruolo storico del sito adibito a magazzino, antico porto commerciale della città. È possibile visitare la struttura accedendo alla “Piazza”, la piattaforma di osservazione pubblica ...

Tutta l'arte del Mondo sotto una cupola

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  Museo del Louvre di Abu Dhabi visitato il 30 marzo 2024. Un museo interculturale costruito su un arcipelago artificiale nel golfo Persico, così si presenta il Louvre di Abu Dhabi, realizzato grazie al partenariato del Louvre di Parigi con l’ambizione di celebrare la cultura e la storia dell’umanità in tutte le sue differenze. Adottando il simbolo classico della cultura araba, ossia la forma di una grande cupola modernamente interpretata, l’architetto Jean Nouvel propone una struttura perforata che protegge dal sole gli spazi museali creando un gioco di luci che si riflettono negli spazi aperti sottostanti. La cupola di 180 m di diametro si erge a 29 m dal suolo, ed è composta da otto strati di metallo sottile, acciaio inossidabile per gli strati superiori e alluminio per quelli inferiori. Gli strati sono distanziati tra loro da una struttura tridimensionale in acciaio composta da tubi quadrati che costituiscono una trama geometrica a sé stante. Il richiamo alle finestre tra...

La cultura del Qatar nella rosa del deserto

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     Museo Nazionale del Qatar a Doha visitato il 2 gennaio 2025. Cortile interno del museo. Come la rosa del deserto il museo nazionale del Qatar è il risultato di un aggregato di piani cristallini piatti che si fanno sempre più sottili verso l’estremità. La rosa del deserto. La planimetria dell’edificio si sviluppa secondo uno schema apparentemente irregolare che ha origine dal cortile centrale racchiuso dai padiglioni espositivi secondo la logica di un Caravanserraglio, una sorta di albergo in passato destinato alla sosta delle carovane che attraversavano il deserto. Il legame simbolico tra passato e innovazione che l’architetto Jean Nouvel ha qui voluto creare è evidente, sia nella forma evocativa degli spazi che nel restauro realizzato per lo storico palazzo dello sceicco Abdullah Bin Jassim Al Thani, dove il volume dell’Inner Majlis, situato al centro del complesso, riflette il potere della famiglia. Parte storica dell'edificio. La composizione architettonica en...