Armonie sull'acqua di Herzog & de Meuron
Sala da concerti di Amburgo
visitata il 15 agosto 2022.
Come un transatlantico
ormeggiato in un cantiere navale, incontriamo l’Elbphilharmonie, “Filarmonica
dell’Elba” nota tra le sale da concerti acusticamente più avanzata a livello
mondiale e costruita dagli architetti svizzeri Herzog & de Meuron.
L'involucro che si proietta sul fiume Elba è formato da un volume
così imponente da riflettere, in un gioco di vetri piani e convessi, le luci
dell’acqua e della città.
La copertura dell’edificio pare
il profilo di un fiume increspato dalla teoria di quattro onde che, come flutti
d’acqua, scandiscono il ritmo della facciata occupata per 2/3 da pannelli in
vetro piano e ondulato, mentre al piano di calpestio si trova una solida base
in mattoni faccia a vista che testimonia il ruolo storico del sito adibito a
magazzino, antico porto commerciale della città.
È possibile visitare la
struttura accedendo alla “Piazza”, la piattaforma di osservazione pubblica con
vista panoramica sulla darsena. L’accesso principale avviene tramite una scala
mobile curva lunga 80 m, detta “Tube”, e tutte le aree della struttura sono
accessibili dall’interno della “Piazza”.
All’interno del complesso vi è
un parcheggio pubblico, un albergo, degli appartamenti privati e tre sale da
concerto isolate acusticamente dal resto della struttura. La Kaistudio è la
sala più piccola, pensata per attività educative, poi c’è la sala media da
concerti, Recital Hall, che ha una capienza di 550 posti, mentre la Grand Hall
è quella che lascia ogni visitatore a bocca aperta ospitando fino a 2100
spettatori.
La grande sala è progettata con
il palco d’orchestra in posizione semicentrale, mentre gli spalti degli
spettatori si sviluppano su più livelli, seguendo linee sinuose che girano
intorno all’orchestra come i campi di un vigneto sistemato a cavalcapoggio. Le
pareti interne sono rivestite con pannelli di fibra di gesso fresati e forati
in modo da garantire una migliore dispersione acustica.
L’architettura di questa sala
da concerti trova così soluzioni raffinate nel rapporto con il contesto
preesistente in una dialettica in cui il moderno trova spazio rafforzando la
propria presenza grazie al legame con il passato. Il risultato è quello di una
sala dinamica in cui gli spalti si alternano rincorrendosi come le note di un
pentagramma.
Descrizione eccellente e molto attenta ai dettagli, indice di un forte interesse dell'autore. Trasmette al lettore sensazioni positive e invita a visitare il luogo in oggetto.
RispondiEliminaUn articolo davvero affascinante! Sei riuscito a trasmettere perfettamente ogni singolo dettaglio. Complimenti per lo stile fluido e coinvolgente!
RispondiEliminaLeggendo l'articolo viene voglia di diventare compagnia di viaggio con un professionista cosi
RispondiEliminaSuperlativo! Per un attimo mi è sembrato di trovarmi ad Amburgo! Hai costruito una sequenza narrativa dell’edificio che, grazie alla congiuntura tra immagini, analisi architettonica/strutturale e componente percettiva, restituisce in maniera assolutamente originale e precisa il valore simbolico e funzionale dell’edificio, nonché il contesto entro cui si inserisce! Complimentissimi!
RispondiEliminaHo avuto il piacere di ammirare delle foto davvero stupende e di leggere un articolo meraviglioso. Le immagini catturano momenti con una tale intensità e bellezza da lasciare senza fiato. Ogni scatto racconta una storia, con una composizione impeccabile e una gestione della luce che esalta ogni dettaglio. Allo stesso modo, l'articolo è un vero gioiello. La scrittura è fluida, coinvolgente e ricca di spunti di riflessione. L'argomento è trattato con maestria e una profondità che denota una grande competenza. Complimenti vivissimi Alessandro per questo lavoro eccezionale!
RispondiEliminaÈ bellissimo il posto
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